La necessità di un progetto del Parco Talenti nasce dall’esigenza di riqualificazione e di nuovo impulso al vivere urbano inteso come nuova qualità in questo ambito del IV Municipio.
La periferia e’ vista oggi come un male; ci si rifiuta di analizzarla, di studiarla, di coglierne le quasi invisibili identità.
Tutto questo è dovuto ad un piano di sviluppo della città che non si fonda su un programma organico di opere pubbliche, di tracciati, di spazi pubblici e di grandi infrastrutture.
Si può dire che in questi ultimi decenni lo sviluppo della città è stato affidato all’edilizia residenziale, che distribuendosi in ogni direzione ha realizzato una periferia diffusa, dove le opere e gli spazi pubblici si disperdono senza avere la forza di incidere sulla struttura urbana. Tutto è frammentato, episodico.
E’ necessario quindi dotare le periferie di infrastrutture in grado di sostenere lo sviluppo delle aggregazioni, dei servizi e della cultura, necessarie a dare un ruolo a quel territorio “esterno” che come una foresta ha cancellato i suoi confini, le sue identità.
Più in particolare, le infrastrutture devono integrarsi ai vuoti urbani, ai corridoi inedificati, alle aree verdi dei parchi urbani: queste non possono restare intoccabili, ma svolgere esse stesse un ruolo attivo nel processo di trasformazione e di riorganizzazione della città.
In questa prospettiva i vuoti non potranno essere più intesi come spazi statici, come aree “naturali” da tutelare ad oltranza, ma sempre più dovranno divenire “infrastrutture ambientali”, dove cultura e natura si coniugano insieme .
Il progetto ideale, penetrando nella compattezza della periferia, riempirebbe un vuoto urbano come quello del Parco Talenti, dove il distacco dalla realtà urbana fa si che l’isolamento prevalga sull’incontro.
All’interno della “Centralità Locale Talenti” si è pensato di realizzare delle strutture che dovranno dare impulso all’incontro, al dibattito, all’attività culturale, artistica e sociale, affinché il cittadino possa finalmente vivere la periferia e non solo abitarla.
Occorre fare inoltre architettura intesa come “arte” per realizzare delle strutture del parco, in cui si integrano, il simbolo del quartiere che acquisirà automaticamente un’identità ed un ruolo nel contesto urbano. Le periferie cittadine sono infatti riconoscibili come tali non tanto per la quasi generalizzata mediocrità della qualità architettonica degli edifici, quanto dalla desolante assenza di qualsiasi punto di riferimento estetico .
Nello specifico il Parco Talenti si estende per una superficie di circa 47 ettari (da sempre divisa in due, 40 ettari privati, ex convenzione S.I.R.A., più esterni al centro abitato, e circa 7 ettari dell’ex “Punto Verde Qualità”). Sulla superficie di 40 ettari oggi insiste un progetto di “Parco in Città”.
La cosiddetta “Centralità Locale Talenti” è da noi considerata come parte integrante del parco stesso, ovvero “Porta del Parco”. Inoltre la Centralità Locale dovrà essere punto cardine urbano, dal quale si dirama idealmente la Cintura Verde del Municipio: il Parco Talenti incuneandosi fino al Raccordo Anulare si congiungerà in direzione nord all’attuale Riserva Naturale della Marcigliana ed al Parco Urbano delle Sabine, e in direzione sud si potrà collegare con la Riserva Naturale dell’Aniene (compreso il Pratone delle Valli). Di conseguenza la “Centralità Locale” diventerà elemento cardine di accesso e di attività di scambio per il quartiere e per il parco medesimo. La sua stessa programmazione non dovrà esulare dal farsi carico di finanziare parte della manutenzione del parco.
Inoltre questo “continuum” ambientale e di ecosistemi, impedirà che il settore nord – est venga chiuso dall’avanzare dell’edificato.